giovedì 8/10/2009 (ore 21.30) – venerdì 9/10/2009 (ore 22.00)
di Francesco-Citto-Maselli, con Roberto Herlitzka, Valentina Carnelutti, Ennio Fantastichini, Flavio Parenti, Lucia Poli [Italia, 91, Drammatico’]
Il famoso letterato e intellettuale Siniscalchi (Roberto Herlitzka) viene invitato a rendersi conto dell’attività di un Centro Sociale Giovanile che opera su più fronti che vanno dall’espressione artistica all’offrire temporaneamente un tetto a chi non ce l’ha. Al termine della visita che lo ha particolarmente colpito si lascia andare a una breve intervista in cui, citando André Malraux, afferma l’importanza di ricreare delle Case della Cultura. Quel Centro Sociale potrebbe esserne il primo esempio. La notizia fa il giro d’Europa e attrae l’interesse di un importante architetto ‘di sinistra’ nonché di politici che sono pronti a sostenere il progetto. Siamo negli anni dell’ultimo Governo Prodi. Quelli che sono più perplessi, tra depressioni ed esaltazioni, sono proprio i giovani del Centro Sociale. I quali, quando i progetti cominciano a concretizzarsi e il potere del denaro comincia a farsi sempre più opprimente, finiscono con il dividersi. A Citto Maselli va riconosciuta una cosa: non teme di parlare al presente. Al contrario della diffusa tendenza odierna di rivolgersi al passato per alludere a oggi, il regista più militante del cinema italiano allegorizza proprio l’attualità :«Le ombre rosse è un’allegoria, una metafora della sinistra italiana». Spinto dall’insoddisfazione per l’immobilismo culturale, politico ed ideologico del nostro paese, ha deciso di raccontare una storia dell’Italia di oggi, di dipingere una fetta di presente. Comunista convinto, sempre in prima linea nel periodo del fervore ideologico degli anni ’60-’70, nel suo ultimo film, lo sceneggiatore de La signora senza camelie mette in scena la sua delusione per la politica italiana contemporanea e la sua estraneità da essa.