sabato 20/2/10 (ore 22.00) – domenica 21/2/10 (ore 16.00 e 21.30)
di Gabriele Muccino, con Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Giorgio Pasotti, Sabrina Impacciatore, Marco Cocci, Primo Reggiani, Valeria Bruni Tedeschi[ Italia, 139′, drammatico]
Sono passati una decina d’anni (nove, per la precisione) da quando abbiamo lasciato al loro destino Carlo (Stefano Accorsi), Paolo (Claudio Santamaria), Adriano (Giorgio Pasotti), Alberto (Marco Cocci) e Marco (Pierfrancesco Favino) i trentenni de L’ultimo bacio, film che irruppe sulla scena cinematografica italiana proponendosi come uno specchio delle brame e dei tentennamenti dei trentenni, a cui la maturità pareva porre le sue richieste anzitempo; scomoda, insoddisfacente, liberticida. Il film movimentava le acque e, forse, le coscienze, con la sua macchina da presa mai ferma e il suo protagonista sempre in corsa, per non lasciarsi sfuggire questo, per riprendere quello, per battersi sul tempo prima e per recuperarlo poi. Nove anni dopo, i sogni di allora sono svaniti, qualcuno si è realizzato senza successo, qualcun altro si è volatilizzato con l’età. Le bocce però non sono rimaste ferme, il matrimonio tra Giulia e Carlo è definitivamente naufragato, Adriano si è fatto qualche anno di galera per spaccio di cocaina, Paolo è sull’orlo costante della depressione, Marco non riesce ad avere i figli che vorrebbe. Solo Alberto sogna ancora di partire per isole lontane, ma di fatto è ancora lì, rintanato nel ventre più caldo e borghese di Roma. Insomma, i cinque amici protagonisti de L’Ultimo Bacio tornano in questo nuovo film corale Baciami ancora («Più che un sèguito, un secondo tempo», dice il regista) e non sono affatto cambiati, il tempo non li ha resi meno insicuri né meno immaturi. Quello che allora parve un gruppo compatto di esordienti o quasi, poi in parte confermati in Romanzo criminale di Placido, sulla distanza ha rivelato i diversi spessori. Ritroviamo anche alcuni personaggi femminili, anche se non tutti interpretati dalla stessa attrice di allora: Sabrina Impacciatore sì, mentre Vittoria Puccini prende il posto che era stato di Giovanna Mezzogiorno. E con onore. Il decennio chiave delle loro vite è andato abbastanza male a tutti. Muccino lo racconta saltando in modo convulso, come gli è sempre piaciuto fare, da una vicenda e da un personaggio all’ altro, senza respiro, per tutta la durata del film. La posta in gioco è praticamente per tutti quella di riparare agli sbagli fatti, diventare finalmente persone più mature. Che riconoscono il resistente dall’ effimero, l’ essenziale dalla zavorra, l’ autenticità dall’ avventura. Non sappiamo con certezza, alla fine, chi e quanto ci riuscirà.