sabato 28/5/2011 (ore 22.00) domenica 29/5/2011 (ore 21.30)
di Luca Vendruscolo, Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico, con Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Luca Amorosino, Valerio Aprea, Ninni Bruschetta, Paolo Calabresi, Antonio Catania [commedia, 108′, Italia, 2011]
René Ferretti ha fatto tanta brutta televisione. Ad essere precisi l’ha subita, per ottemperare alle richieste al ribasso delle produzioni, alle ridotte capacità professionali della sua troupe storica e all’immensa negazione degli attori a sua disposizione, paragonabile soltanto alla misura dei loro capricci. Eppure, un giorno, il momento di dire basta arriva anche per lui, di fronte alla richiesta di girare a ralenti la corsa nei prati di un giovanissimo Ratzinger. Tutti a casa, tutti in crisi, tutti in bolletta. Almeno finché il cinema non bussa alla porta. A Ferretti non sembra vero: un film in pellicola, serio, di denuncia. L’adattamento del saggio best-seller La Casta, il racconto di sprechi, scandali e privilegi immotivati della classe politica italiana. Peccato che il mondo del cinema non sia molto diverso. Tre stagioni, un culto che si alimenta esponenzialmente, la definizione inopinabile di miglior prodotto seriale italiano: Boris. Il salto di Boris dal piccolo al grande schermo, ma soprattutto da un pubblico di nicchia al grande pubblico, “laurea” definitivamente i suoi tre autori con lode, per l’umorismo finissimo (anche laddove fa della volgarità il suo humus), lo sguardo implacabile, la scrittura diretta e coraggiosa, la capacità di scelta (nell’abbondanza da loro stessi prodotta, in fase di sceneggiatura e di riprese) e soprattutto l’eleganza e la coerenza con cui sono passati dal ritrarre la televisione in televisione al fotografare il cinema nel cinema.